LE PAROLE, I GIORNI
Le parole della scienza, la scienza delle parole ♦http://www.leparoleigiorni.it/

Prigionieri di una somma

Lukre

Misurare, contare, calcolare sono tutti inutili processi che complicano la vita.

Tutti misurano per poi nascondere il risultato sotto improbabili bugie. Allora perché lo fanno? L’uomo si sente smarrito ed ha l’incolmabile bisogno di dare un ordine a ciò che lo circonda. Misura per trovare la sua identità poiché è più semplice identificarsi in un numero piuttosto che ricavarlo attraverso riflessioni complicate. Tuttavia certe cose m

Non possono essere imprigionate in fredde cifre numeriche. Tutto ciò che riteniamo parte integrante della nostra vita (l’amore, il dolore, la passione, la tristezza o la semplice felicità) non possiamo calcolarlo. Allora perché affliggerci ad applicare un senso numerico a ciò che ci appartiene e non possiamo vivere secondo i dettami delle emozioni? Vivere senza calcolare quanto ci costa farlo.


24.10.2010 24.00

Nicola Gaggelli

I numeri sono la mia passione e la mia ossessione. Li cerco in tutto ciò che mi circonda. Quelli palesi e quelli nascosti. Studio l’ordine del loro ripetersi nello spazio e nel tempo. Conto le auto che passano sotto casa mia in un dato giorno. Le inferriate del mio cancello e lo spazio tra esse. Io stesso sono una combinazione di numeri. 2 braccia, 2 mani, 10 dita, stessa sequenza negli arti inferiori. Scrivo tutto in quaderni, con data e ora. Un quaderno per ogni numero. Solo quello dello zero non lo vedo, mi sfugge, si dissolve nel vuoto, mi angoscia, le mie mani sembrano vuote, ma reggono aria. Sul quaderno dello zero ho scritto una data e un’ora. Per afferrarlo non ho altra scelta che annientarmi….


La cabala sotto le scarpe

Alessio Rosati

Joseph era il peggior calzolaio della zona, aveva ereditato quel posto dal padre e lo portava avanti controvoglia. Aveva una gatta grassa a cui voleva molto bene, era taciturno e piccolino e aveva una strana abitudine. Tagliuzzava giornali e riviste prendendo solo i numeri o le parole numeriche che poi incollava in una grande agenda. Era fissato con la numerologia e ogni pagina era colma di carta che traboccava matematica. Attaccava i suoi piccoli tesori seguendo una sua logica ossessiva. Una bella mattina Joseph cercava la sua agenda, ma al suo posto c’era una scarpa bucata, l’agenda era sparita. Joseph appiccicò dei numeri sulla scarpa e uscì per cercare l’agenda; fuori, un famoso stilista, chiesa a Joseph se poteva vendergli l’idea della scarpa con i numeri. Joseph diventò ricco, accettando. Chiusa il negozio e si comprò un’altra agenda.


In equilibrio fra numeri e follia

Debora Pinzali

Ogni giorno siamo condizionati in ogni nostro comportamento da numeri, siano essi prezzi, orari o pesi. Totale controllo da parte di quei numerini che invece di aiutare agiscono sulle menti inconsapevoli della gente…

Ma se un’intera città stanca dello stress e della vita frenetica decidesse di esserne libera, eliminando i numeri?

Questo sarà il loro tentativo, annullare il potere cercando una soluzione involutiva tornando in una situazione di estraneità a ogni calcolo

Al limite fra ragione e follia, una lettura appassionante in un’insolita realtà.


Prova d’orchestra

Gaia

“Toc, toc, toc, attenzione!

I cento (….?)  - un bel quarantotto, 17 non esco, 68 la rivoluzione, 43 i giorni buoni, 50 gli anni miei, 3 il numero  perfetto, 100 e non più (….?), 11 calciatori, 100 giorni, cento e una storia, sette decimi di paura, 5 sacramenti, 39+1, 2666 e il diavolo se lo porti, ventungrammi, 77 le gambe delle donne, 20.000 leghe sotto i mari, tra quarti il mio preferito, 10 decimi di coraggio, 1 solo 1, 33 trentin andavano per Trento, un petalo, mille soli, 101 dalmati, 4 evangelisti. 120 euro, 4 amici, 8 per i cinesi, 97 anno di merda, 11019302.


Il libro dell’uomo dei record

Andrea Pecci

In effetti, a memoria d’uomo, non c’era alcun individuo in grado di annoverare un’occasione nella quale Primo Mei fosse risultato secondo a qualcuno.

Quale che fosse l’avvenimento a cui prendeva parte: una scommessa di cavalli, una gara di nuoto, una partita a tennis, un torneo di scacchi, egli risultava comunque il vincitore ed era arrivato a pensare che il mondo stesso fosse secondo a lui, quasi una sua appendice non più in grado di contenerlo. Aveva bisogno di spazi più ampi, di numeri più estremi.

La storia di un uomo destinato (o forse predestinato?) alla grandezza, che si era dimenticato che la vita può compiersi e realizzarsi anche nei comuni numeri medi…









il backstage

17/18 Aprile 2009, Poggibonsi