Mettere dei libri uno sopra l'altro in modo che i titoli si concatenino fino a formare dei versi. Questo è fare “poesia dorsale”. Si chiama così perché nasce dai dorsi dei libri, non dai titoli. La differenza è solo visiva; infatti l’ha inventata un graphic designer e fotografo, Silvano Belloni. Che non ha avuto l’ispirazione pensandoci su, ma fissando uno scaffale con dei libri ammucchiati. La giornalista Antonella Ottolina si è innamorata dell’idea e le ha dato vita componendo le poesie dorsali.


Ad esempio:

Da quando sei parte di me,

io e te soltanto,

non riesco più a camminare.

Dì a qualcuno che sono qui.

Vorrei urlare senza voce prima che passi la poesia


È una poesia dorsale formata da 8 libri che non hanno nessuna attinenza di genere, solo per caso tutti firmati da autori italiani.

Questi sono i titoli:

da quando di camilla carrara  (nuovi autori 2006)

sei parte di me di raffaella bedini (anagramma 2007)

io e te soltanto di stefano aroldi (nuovi autori 2007)

non riesco più a camminare di silvia giorgi (pendragon 2006)

dì qualcuno che io sono qui di barbara malagotti (erickson 2006)

voglio urlare di monica marghetti (fuori dalle rotte 2006)

senza voce  di indro montanelli (rizzoli 2005)

prima che passi la poesia di fiorella ferruzzi (cuec 2005)


A guadagnarci sempre è il libro. Curiosando in libreria, capita

di imbattersi in opere, autori e generi mai frequentati, col rischio di fare scoperte piacevoli. Oppure, è la propria casa a rivelarsi una miniera

di libri dimenticati e impolverati.